Le critiche

UNA SPUMEGGIANTE Sabrina Ferilli, al culmine della sua bellezza, incarna con vitalità, garbo e autoironia la protagonista della commedia francese «La presidentessa» di Hennequin e Veber, datata 1912, e adattata nell’ambientazione e nella vis comica al nostro paese dall’esperta e accattivante regia di Gigi Proietti. L’affollatissima prima nazionale al Politeama Brancaccio lascia presagire per lo spettacolo un ottimo successo, garantito dal cospicuo impegno artistico e produttivo con cui si configura la gradevole e briosa operazione scenica. Una trama da vaudeville (...) si articola in un gioco vorticoso di entrate e uscite con caratterizzazioni curate nel dettaglio e battute a raffica impostate sul calembour e sul rapido cambio di registro espressivo. Tutto comincia nella cittadina della provincia meridionale chiamata Scopparolo per poi trasferirsi nel ministero romano e infine concludersi in un hotel della capitale in differenti quadri che si susseguono rapidamente in virtù delle scenografie opulente e mobili di Alessandro Chiti. (...) come pure funziona la trovata della figlia del Presidente che parla solo inglese, interpretata dalla luminosa debuttante Susanna Proietti. (...) Una verve scoppiettante e contagiosa accomuna il cast e si trasmette al pubblico entusiasta.

Tiberia de Matteis, Il Tempo, 17/12/ 2005

(...) Insomma, ciò che si attendeva da uno spettacolo costruito per piacere al pubblico con dichiarata, quasi sfrontata determinazione. Proietti ha usato salacemente tutto il suo mestiere, e ha scelto di calcare un pò la mano sui colori forti della comicità nostrana: forse in omaggio alla romanità di Sabrina, spargendo quel sale popolaresco di grana grossa che si sente in certi suoi film. (...) Colpa di quel malandrino di Gigi, che comunque il suo vaudeville all'amatriciana lo fa correre via con un ritmo impressionante, soprattutto nella prima parte, e alla fine esce tutto contento a salutare il pubblico (...)

Sergio Colomba, Quotidiano Nazionale, 17/12/2005


Una commedia di un secolo fa ricreata con maestria e con la Ferilli come bella sciantosa.

Dopo la recente triplice prova tv, Sabrina Ferilli affronta intelligentemente la prova dal vero del teatro con un personaggio che le sta a pennello: una soubrettina pepata e verace che Sabrina illumina dall'interno con la sua solare romanità. Maurizio Micheli la tallona con irresistibile vis mimica e linguistica nel ruolo del ministro trafficone. Ma si apprezza molto il cast d'intorno che rivaluta l'importanza dei ruoli di spalla e dei caratteristi, come il capo usciere "nordista" di Miro Landoni, intento a tramare trappole per l'inviso ministro "terrone", l'agente bilingue di Gianni Cannavacciuolo, Paila Pavese nel ruolo della vera, polputa e ruspante moglie del presidente e tutti gli altri, da Virgilio Zernitz a Daniela Terreri, Massimiliano Giovanetti, Ernesto Forlini, Susanna Proietti, fino all'einsteniano e lunare Andrea Pirolli, disgraziato commesso del ministro.

R.B.. l'Unità, 17/12/2005

(...) Ed ora Gigi Proietti ci dà (...) una sua personale trascrizione. Con una virtù aggiuntiva, di non esibire qui la sua trascinante presenza fisica restandosene in cabina di regia a concertare sapientemente l'azione scenica di una compagnia calibratissima nei ruoli e con un tasso di simpatia che cattura anche lo spettatore più esigente. Il premio maggiore spetta a Sabrina Ferilli (...) uscita trionfatrice da una prova che certo amplia la gamma delle sue doti espressive. Proietti adattatore ne fa una sciantosa insaporita dal linguaggio ciociaro-romanesco francesizzato, protagonista indiavolata in un mondo dominato da maschi ridicolmente infoiati. (...) Visto il tripudio di applausi, lo spettacolo è destinato a lungo successo.

Toni Colotta, Avvenire, 17/12/2005


Una messa in scena di altissima qualità con attori eccellenti. Protagonista vivace ma non statuaria.

(...) Lo spettacolo che ha debuttato nell'immenso, cavernoso teatro Brancaccio di Roma, deve il sincero successo incontrato a tre elementi, non voglio dire in quale ordine. Uno è la buona tenuta della pièce, i cui meccanismi funzionano impeccabilmente anche grazie al gustoso adattamento. (...) il secondo elemento, vale a dire l'altissima qualità della messinscena. La compagnia è infatti composta da attori eccellenti, fusi in un ensemble che offre un vero saggio di come vanno recitati questi testi, ossia velocemente, con caratterizzazioni incisive ma leggere (...) Il terzo elemento, nonchè il maggior richiamo per il pubblico (...) è la presidentessa Sabrina Ferilli (...)

Masolino d'Amico, La Stampa, 17/12/2005

(...) E che spettacolo, amici, voi che non c'eravate! (...) le porte si aprono e si chiudono ad un ritmo infernale. (...) "l'azione, ancora l'azione, sempre l'azione". Ne La presidentessa ve ne è in abbondanza (...) All'altezza della serata, la regia di Gigi Proietti li incalza entrambi, e tutti gli altri, Paila Pavese o Virgilio Zernitz, Susanna Proietti o lo spiritoso Mario Landoni.