PROIETTI MIRA AL CUORE RESUSCITANDO
LO SCANDALOSO SOCRATE - Calorosi applausi allo Strehler di Milano
Rita Sala, Il Messaggero
Socrate è piccolo e solo nell'immensa cella dove
il carceriere lo accompagna... Capelli corti e bianchi e barba candida, bermuda
di tela color avorio e un mantelluccio breve che stringe, inquieto, intorno al
corpo... Comincia così, con un Socrate nobile, convinto, umano, il
sorprendente spettacolo che Gigi Proietti, protagonista e regista, ha allestito
al Piccolo di Milano su testi di Vincenzo Cerami, liberamente tratto da Platone
ed Aristofane. Il debutto, ieri sera a Milano, è stato accolto da grandi
applausi, consensi, con molte chiamate per tutti. Sorprendente, dicevamo. Ed è
tale questo evento che vede Proietti... risfoderare le proprie capacità di
interprete a tutto tondo... Che Proietti sapesse recitare il teatro
"serio" era cosa nota. Come nota è la sua efficacia nel passare da un
genere all'altro. Ciò che si afferma qui è però qualcosa di più, una nuova
capacità di straniamento in grado di evitargli eccessi e ridondanze, nonchè
preziosa per costruire e portare in fondo i complessi segni registici...
la regia muove i personaggi privandoli di cesure dinamiche tra un'azione e
l'altra, li immobilizza di volta in volta, quando occorre, rimuovendoli poi in
figura di piccole folle verso la ricomposizione dei quadri neoclassici dai quali
sono richiamati alla vita reale...
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Il Corriere della sera
LE DUE FACCE DEL SAGGIO
Roberto Barbolini, Panorama
...Per fortuna, l'arte non è serva della verità,
e il teatro meno che mai: Proietti, regista-interprete dello spettacolo, se lo
sente nei calzari... E il sileno ingrigito che beve la cicuta davanti a noi
spettatori acquattati nel buio non è che il corpo umile e trionfante
dell'attore che, ancora una volta, ha venduto l'anima al demone.
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Franco Quadri, la Repubblica
...Ci pensa allora il Proietti regista ad
alternare le discordanti atmosfere dell'azione... Il Proietti attore ci mette un
po' a scaldarsi, anche perchè la parte di Socrate deve continuare a crescergli
dentro davanti al pubblico che qui, come in certi dibattiti televisivi, ha anche
un ruolo da parte in causa, fungendo da doppione dei carnefici in scena: ma Gigi
è già a un alto livello nella sua doppia morte, quella fisica coperta dalla
dialettica nel primo tempo e quella implicita nel suo discorso sulla morale e
sulla conoscenza nel secondo, che culmina in un momento raggelante dopo che il
protagonista si è riso addosso nello sketch autocritico con omaggio a Petrolini...
Con il prevedibile successo.
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SOCRATE DI PROIETTI - Peccato il
microfono
Masolino d'Amico, La Stampa
...che Gigi Proietti ha sontuosamente allestito
come regista e come attore autorevolmente interpretato... un gioiello, un brano
delle Nuvole di Aristofane, violentemente diffamatorio contro Socrate: comicità
volgare da avanspettacolo, recitata da Proietti e dalla sua spalla Massimo
Bagliani con brio irresistibile. Sontuoso allestimento, si diceva... L'ironia,
la grazia, il tempismo dell'attore erano noti ed hanno avuto una superba
conferma. Terribile solo notare come la splendida voce abbia necessitato di un
microfono appiccicato sulla guancia... e trionfo per l'attore-regista...
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