Gigi Proietti: Cyrano di Bergerac

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1985 Di Edmond Rostand Regia di Gigi Proietti, Ennio Coltorti
Con Laura Lattuada, Vanni Corbellini, gli allievi del Laboratorio di Esercitazioni Sceniche

Cyrano Ercole Savignano di Bergerac, cadetto di Guascogna, è un fenomenale spadaccino, uno spirito libero ed un poeta, ma porta nel bel mezzo della faccia un naso che lo "precede di un quarto d’ora ovunque vada" e gli impedisce "persino il sogno di essere amato da una donna brutta", che nessuno può azzardarsi a sottolineare se non lui stesso. È innamorato, senza osare dirglielo, di sua cugina Rossana che, nel 1600 in cui si svolge la tragedia, è una "preziosa", una ragazza di buona famiglia che ama l’intelligenza, lo spirito applicato alle schermaglie d’amore, i bei concetti e i versi. Rossana è insidiata dal Conte de Guiche, marito della nipote del Cardinale Richelieu, che tenta in tutti i modi di convincerla a concedergli le sue grazie, ma è invece innamorata a sua volta del Barone Cristiano di Neuveillette, una recluta dei Cadetti di Guascogna, che è bellissimo ma irrimediabilmente privo della raffinatezza che gli è indispensabile per conquistare la dama. Rossana convince Cyrano a diventare amico di Cristiano, anche se è l’ultima cosa che il nasuto spadaccino vorrebbe fare, e, dopo una prima scaramuccia in cui scopre che il suo rivale in amore è un ragazzo tanto coraggioso da sfidarlo proprio sul naso, Cyrano gli propone un patto: insieme, uno la bellezza, l’altro il genio, potranno conquistare Rossana. In una scena sotto il balcone che rappresenta il primo esempio di playback della storia, Cyrano, rischiando a più riprese di tradirsi, convince Rossana che Cristiano è l’amore della sua vita, inducendola a sposare immediatamente il bel barone. Ma quella stessa sera il Conte de Guiche, beffato dall’astuta Rossana, per vendicarsi spedisce il corpo dei Cadetti di Guascogna all’assedio di Arras. Cyrano parte per la guerra promettendo che Cristiano scriverà spesso, ed in effetti scrive alla sua bella due lettere al giorno finchè ella, travolta dalla passione che le lettere suscitano in lei, non forza il blocco delle forze spagnole per recarsi nell’accampamento dei francesi a rivedere il suo amore. Così Cristiano capisce che Rossana è a questo punto infatuata non più della sua bellezza ma dello spirito che però appartiene a Cyrano e costringe l’amico a rivelarle la truffa perché scelga tra loro due. Disperato, si lancia al primo assalto, rimanendo ucciso prima che Cyrano possa confessare a Rossana tutta la trama. All’amico moribondo Cyrano sussurra che è il prescelto, e cerca a sua volta la morte nella battaglia finale mentre Rossana si dispera sull’ultima lettera macchiata del sangue di Cristiano e delle lacrime di Cyrano. Quattordici anni dopo, Rossana si è ritirata in convento, e Cyrano va a farle visita ogni sabato pomeriggio, portandole le notizie del mondo. Ma un sabato di settembre cade in un agguato in cui lo feriscono mortalmente e nel delirio non riesce a negare l’amore che ancora prova per Rossana, tra le cui braccia muore.

Tragedia da Mattatori, cavallo di battaglia nientedimeno che di Gino Cervi, in cui si fondono l’amor cortese e gli ideali di indipendenza e libertà in un amalgama perfetto. Non si può vedere "Cyrano di Bergerac" senza piangere, e c’è chi piange per la tragedia d’amore, e chi piange per la tragedia di un grande spirito in un volto grottesco. La versione di Gigi è una delle più belle che abbia visto, permeata, anche nei momenti più drammatici, della sottile ironia che fa parte del suo patrimonio genetico, sontuosa, ricca, splendidamente recitata, il regalo che Gigi si concede e concede al suo pubblico per festeggiare i venticinque anni di carriera.

Regia, impostata come quella di un’opera lirica, in tandem con Ennio Coltorti, spettacolo campione d’incassi nella stagione 1985-1986, scene di Giovanni Agostinucci, costumi di Giulia Mafai, musiche di Fiorenzo Carpi. Tra gli allievi del Laboratorio di Esercitazioni sceniche che fungono da coro si riconoscono Giampiero Ingrassia, Massimiliano Pazzaglia, Francesca Reggiani. Vanni Corbellini è Cristiano, Laura Lattuada Rossana. Gigi Proietti È, inequivocabilmente, Cyrano di Bergerac.

Purtroppo i critici, all’epoca, tacciarono lo spettacolo di essere un musical, pensando di svilirlo, solo perché l’inizio del secondo atto è concepito come un intermezzo musicale e perché Gigi si permette, nel terzo, di cantare una serenata, peraltro prevista dal copione.

Voi, invece, leggete le note di regia di Gigi ed Ennio Coltorti, fornitemi, assieme alle due ultime foto dal grande ALESSANDRO, che è in possesso del programma di sala dello spettacolo.

Di questo splendido spettacolo esistono due versioni: quella teletrasmessa nel 1987, reperibile solo ed esclusivamente nelle collezioni private, con una regia quasi completamente rimontata per adeguarsi al linguaggio televisivo; e una ripresa teatrale datata 1986 dal teatro Romolo Valli di Reggio Emilia, che è possibile visionare gratuitamente solo nella sede dell'archivio presso il teatro (grazie infinite a Claudia Montanari per la dritta!!!) e che è assolutamente imperdibile.

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ha interrotto lo spettacolo

 

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si fa bello per Rossana

 

 

foto pubblicitaria

 

Cristiano sta morendo

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...siete tutti colà, vecchi nemici miei...

 

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