Una scommessa vinta, questo
spettacolo che racconta la vita di Edmund Kean (1787-1833), geniale attore
inglese del Romanticismo, prototipo dell’artista tutto genio e
sregolatezza. È uno spettacolo per attore solo (perifrasi che Gigi
preferisce al più sintetico termine di "monologo"), una sorta
di "A me gli occhi" su materiali shakespeariani. L’Attore,
solo nel suo camerino, aiutandosi con abbondanti libagioni, racconta la
sua vita al pubblico pagante, mescolandola con brani tratti da Amleto,
Re Lear, Macbeth, Il mercante di Venezia e,
soprattutto, Otello, permettendosi anche il lusso delle variazioni
sul tema. Ben tre volte ricorre nel testo l’Addio di Otello, che funge
da leit motiv per raccontare l’ascesa e la disfatta del grande artista.
Gigi, che ha curato anche la traduzione, sempre con la complicità del
grande Roberto Lerici, suda, affanna, non si risparmia affatto per quasi
due ore di spettacolo, che è uno dei suoi migliori in assoluto, da
seguire tutto in apnea. Le
foto sono tratte dal programma di sala.
Dice Gigi: L'operazione Kean non
voleva essere soltanto un escamotage per esibirmi: il fatto per esempio
che l'Addio di Otello venisse detto tre volte, da sobrio, da ubriaco e in
fin di vita, stava ad indicare la volontà di rappresentare una malattia
in cui sconfinavano e si confondevano e si perdevano vita privata e
professione, realtà e finzione: tutto il bello e il fascino del teatro.
Insomma, il fatto che la sostanza di Kean fosse impregnata di schegge
shakespeariane, schegge di memoria malata, lo faceva assomigliare alla
concezione che sorreggeva "A me gli occhi".
E' ora possibile almeno vedere
gratuitamente questa meraviglia assoluta presso l'archivio biblioteca del teatro
comunale Romolo Valli di Reggio Emilia (grazie infinite a Claudia
Montanari per la preziosissima informazione!). Per ottenere delle
duplicazioni è necessario il permesso scritto dell'artista, ma credetemi se vi dico che vale la pena di
fare una passeggiata.