Gigi Proietti: La Mandrakata

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2002 Regia di Carlo Vanzina
Con Enrico Montesano, Nancy Brilli, Rodolfo Laganà, Carlo Buccirosso
Il 31/10/2002 è uscito su 200 schermi in tutta Italia l'attesissimo seguito del film culto, che ruota sulle nuovamente sulle imprese di Fioretti Bruno e, secondariamente, di Pellicci Armando in attesa del terzo episodio intitolato forse "La vendetta del Pomata" in cui i due protagonisti principali si daranno il cambio.

Dopo 25 anni er Mandrake è sempre senza il becco di un quattrino e cerca di sbancare gli ippodromi inventandosene una più del diavolo, con la complicità di Santarelli Aurelia (Nancy Brilli), di professione comparsa cinematografica, dell'Ingegnere (Andrea Ascolese), studente fuori corso col pallino del computer, e del Micione, trentacinquenne a carico dei genitori (Rodolfo Laganà). All'ennesima corsa persa gli balena il progetto di una supermandrakata che riguarda uno scambio di cavalli, con la quale riuscirà a punire un altro "burino più ppeggio de tutti li burini", detto Er Cozzaro Nero. Non riuscirà purtroppo a fare molto di più, ma rimarrà leggero, eternamente giovane anche se disilluso.

Il film non tradisce la memoria dell'originale, e anzi l'evoluzione del Mandrake in questi 25 anni di assenza dalle sale è spettacolare: coerente con il personaggio ma anche con la sua età anagrafica. Va annoverato tra le migliori commedie interpretate al cinema da Gigi.

Gigi ha scritto sul Messaggero di Roma il 23/10/2002: 

Chiamiamola come si vuole: mandrakata, drittata, capolavoro. La sostanza resta quella, vale a dire un sistema ingegnoso (o almeno pretende di esserlo), per vincere ai cavalli. Il rientro nei panni di Mandrake è stato bellissimo. Come bellissima è stata ed è l’avventura di Febbre da cavallo che arriva ad avere un seguito (La Mandrakata, appunto) a furor di popolo. L’ho raccontato tante volte: alla sua prima uscita, il film non sbancò i botteghini. Piacque, ma senza strepito. Poi, a mano a mano che passava il tempo, il linguaggio di Mandrake, di Pomata, del Pelliccia, del Ventresca, le loro uscite comiche, i loro adagio, i loro giri di frase, capaci di creare un linguaggio autonomo al di là dell’ambiente delle corse e dei suoi riti, sono diventati pane per la comunicazione metropolitana. I ragazzini si scambiano messaggi al telefono utilizzando le battute di questi personaggi; le radio usano pezzetti di dialogo per i loro "stacchetti" rilassanti; nei ristoranti e nei bar, quando meno te l’aspetti, vien fuori un discorso nel segno della Febbre… Davvero, a ben guardare, è tutto un mondo a venir fuori dal film e dal suo seguito. Le figure hanno una loro credibilità fisica e metaforica, le situazioni sono giuste sullo schermo ma anche nella vita. Per non parlare delle fantasie, dei progetti, di una certa vena folle, maniacale e inarrestabile, che i cavallari degni di tal nome hanno sviluppato ed ornato fino al sublime. Io, sul set, mi sono molto divertito. La prima e la seconda volta. Complice chi Roma ce l’ha dentro e non se ne stanca mai.

Il film è stato un successo, credo forse il più clamoroso successo cinematografico di Gigi, capace di contenere l'assalto di strombazzatissime pellicole americane e di chiudere la stagione nei primi venti incassi del cinema italiano. Ad aprile 2003 è uscito anche il DVD contenente anche la bellezza di cinque scene inedite, di cui tre con Gigi. E il 14 giugno 2003, incredibilmente per un film dei Vanzina, il che dà la misura della sua recitazione, Gigi ha vinto il Nastro D'Argento come miglior attore protagonista ex aequo con il sorprendente Neri Marcorè de Il cuore altrove di Pupi Avati.

Potrete trovare altre notizie e curiosità se cliccate qui sotto. 

 

Gigi ha lavorato ancora con Enrico Montesano in Mi faccia causa (1984) e nel mitico primo numero di Febbre da Cavallo (1976), con Nancy Brilli in Italian Restaurant (1994), con Rodolfo Laganà tante volte che è impossibile ricordarle in questa sede, poichè Laganà è stato uno degli allievi del primo corso del Laboratorio di Esercitazioni Sceniche. L'ultima volta che hanno lavorato insieme è stato per Full Monty (2001).

Leggi le critiche

la locandina

Er Mandrake tifa alla disperata

ma presumibilmente perde (tanto per cambiare)

o no?

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con Brilli, Buccirosso, Laganà

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Mandrakata in corso

con Montesano

con Come va va

 

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