Gigi Proietti: Le nozze di Figaro

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2005 Di W.A. Mozart su libretto di Lorenzo da Ponte Regia di Gigi Proietti
Con Alex Esposito, Marco Vinco, Laura Chierico, Anna Rita Taliento, Laura Polverelli

Figaro è in procinto di convolare a giuste nozze con Susanna, ma il Conte d'Almaviva, che aveva rinunciato allo ius primae noctis, ci ha ripensato, ed ha offerto ai promessi sposi una stanza nel suo castello, vicina alla propria, che gli consenta di godere delle grazie di Susanna prima del marito. Danno man forte al Conte: Marcellina, che Figaro aveva promesso di sposare, firmando anche una cambiale di Matrimonio; il dottor Bartolo, che ha una vendetta da compiere su Figaro; e Basilio, che vuole convincere con le buone Susanna a cedere. Da qui parte una serie di gag a base di armadi nei quali si nascondono a turno i vari personaggi, travestimenti, equivoci, truffe, riconoscimenti insperati, tribunali e quant'altro mentre si combatte a colpi di burle il duello tra Figaro e il Conte, tra i quali si intrufola la Contessa abbandonata.

Vincerà, o meglio, trionferà Figaro, e le nozze potranno essere degnamente festeggiate dopo una girandola di frenetici avvenimenti.

Si tratta, è vero, di un riassunto piuttosto stitico dei molteplici episodi che si susseguono nei quattro atti dell'opera, e soprattutto ben poco attento alle sfumature, ma non è questa la sede per una disamina critica che non sarei comunque in grado di fare. Per cui, fin qui la trama dell'opera, scritta da W.A. Mozart su libretto di Lorenzo da Ponte, messa in scena per l'inaugurazione della stagione 2005-2006 del Teatro dell'Opera di Roma dal trio che vede il Maestro Gianluigi Gelmetti alla direzione d'orchestra, Quirino Conti alla scenografia e Gigi Proietti alla regia, già collaudato con grande successo con il Don Giovanni presentato addirittura davanti a 100.000 persone assiepate in Piazza del Popolo a Roma nel 2002.

In ossequio al contenimento dei costi che di questi tempi è l'assillo di chiunque, i tre riutilizzano le scene del Don Giovanni, anche nell'ottica di considerare i due allestimenti unitari nell'ambito della cosiddetta "trilogia italiana" di Mozart. Gigi concentra la sua attenzione sulla recitazione dei cantanti, senza esagerare nell'invenzione delle numerosissime gag, restando sempre rispettosamente un passo indietro rispetto alla musica, ottenendo un buon riscontro critico e un caloroso successo di pubblico.

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Mandrake e famiglia alla prima

 

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