Trama tratta dall'Enciclopedia
dello spettacolo Garzanti
Il conte Agenore Himalay, dandy ricco
ed ozioso, si innamora della giovane Albertina, che è concupita anche dal
barone Fimlet. Per potersi accostare all’amata il conte escogita uno
stratagemma: assolda un mariuolo che, dopo averla palpeggiata a lungo,
finga di rapinarla. Lui in persona interverrà poi in aiuto della ragazza.
Ma al momento di farsi avanti scopre con raccapriccio, lui che va pazzo
per i vestiti, che Albertina, dopo quel contatto erotico col mariuolo,
agogna ed invoca solo la nudità. Il conte invita Albertina al castello,
dove la copre di vestiti e dove giunge in visita il famoso Flor, maestro
di moda. Dietro suggerimento del finto conte Hufnagel (in realtà ex
maggiordomo ed ora militante rivoluzionario), viene organizzato un ballo
in maschera durante il quale nasce una gran confusione, Agenore e Filmet
si sfidano a duello e Albertina scompare. Approfitta della situazione
Hufnagel che, alla guida dei servi, fa scoppiare la rivoluzione. Quarant’anni
dopo, mentre Hufnagel insegue e processa fascisti e borghesi, Agenore e
Filmet girano per il mondo con ua bara alla ricerca di Albertina, creduta
morta, per seppellirla. Ma all’improvviso dalla bara si alza proprio
Albertina, nudità eternamente giovane.
Di questo spettacolo Gigi dice:
"Operetta bisognerebbe rifarlo oggi. Allora fu la rivelazione di
questo grande scrittore che è Gombrowicz e che lessi tutto, fino a
diventare un gombrowicziano di ferro. Ma all'epoca non fu capito e, se lo
fu, fu capito solo parzialmente. Fu attaccato da tutte le parti,
soprattutto da sinistra, dai cosiddetti "cinesi" che lo
bollarono di reazionarietà, perchè osava criticare un certo conformismo
marxista, così come si era concretizzato nella società sovietica, cui
Gombrowicz alludeva come a una società totalitaria... Ci dividemmo con
Fiorenzo Carpi la responsabilità musicale dello spettacolo. A me la parte
più operettistica, più "scaciata", Fiorenzo la sistemava
brechtianamente..."