Gigi Proietti: Per amore e per diletto

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1985 Da materiali sparsi di Ettore Petrolini Regia di Gigi Proietti
Con gli allievi del Laboratorio di Esercitazioni Sceniche

Tre commedie riunite insieme:

GASTONE: la satira efferata al bell’attore stanco, affranto, compunto, senza orore di sé stesso e per giunta tanto cocainomane che una tirata ha qualche effetto solo per pochi secondi, ladro per pagarsi la neve, e logicamente spacciatore nella miseranda pensione dove abita assieme a quattro o cinque sgallettate antesignane delle varie veline e letterine dei nostri tempi. La storia che lo introduce è appunto quella di una sartina da lui convinta a lanciarsi nel rutilante mondo dello spettacolo, che soltanto vivendo per qualche tempo di espedienti come tutti i suoi coinquilini, decide alla fine di non credere più alle promesse del fascinoso lestofante, che finisce anche in galera per aver rubato una delle poche collane di valore che non abbiano già preso la via del banco dei pegni. Come si fa a trovare disperatamente simpatico questo personaggio? Se lo interpreta Gigi, è possibile. Perché lo rende degno delle mosche da bar che tanta parte hanno avuto nel riempire la nostra immaginazione di artisti romantici e maledetti attaccati alla bottiglia; perché ciononostante è pieno di vita e di piccoli sotterfugi per i quali non si può non provare empatia; perché quando si lascia arrestare, non prima di aver tentato di tagliare la corda, è assolutamente adorabile, e molto, molto romantico. Perché Gigi Proietti è Gigi Proietti, e non Mario Scaccia che, con tutto il rispetto per questo grandissimo interprete, considera piuttosto Gastone la maschera funeraria di un’epoca che fu e trascura il banale divertimento che invece evidentemente Gigi prova, assieme all’amore sconfinato che nutre per tutti i suoi personaggi.

BENEDETTO FRA LE DONNE: le tragicomiche disavventure di un bulletto da cortile, sciupafemmine e squattrinato, che mentre cerca di farsi entrare in tasca qualche lira circuendo un’obesa ostessa, deve vedersela con la sua gelosa amante. Finirà, tra il patetico ed il dolciastro, nella povera stanza in affitto che i due occupano, in una danza esorcizzante al suono dell’orchestra che allieta i pasti degli avventori all’osteria sotto casa. Bullo di cortile tanto "vorrei ma non posso", pieno di battute fulminanti nel più puro stile romanesco. Di quelle battute che possono distruggerti una vita, innocuamente lanciate, come anatemi terribili, sulle tavole del palcoscenico.

ROMANI DE ROMA: la filosofia spicciola del ciabattino Archimede, sbronzo di prima mattina, uno che dà ad intendere di saperla molto lunga e inanella una serie incredibile di strafalcioni esilaranti. Una tipica giornata di lavoro in un cortile dove vanno e vengono i tipi più strani ed improbabili e si intrecciano le bevute memorabili con i battibecchi. Gigi ubriaco come una zucca improvvisa sull’estro del momento e sul calore del pubblico, si diverte e diverte come soltanto lui sa fare.

Nel 1994 lo riprende per un giro in tutte le maggiori città d'Italia.

Leggi la critica

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con Sandra Collodel, nei panni di Gastone

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Gastone

Benedetto

Archimede

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