Gigi Proietti: Quella del piano di sopra

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2005 di Pierre Chesnot Regia di Gigi Proietti
Con Sandra Collodel e Pino Quartullo

Lei è una quarantenne disperata che progetta il suicidio per il suo compleanno, lui un professore universitario misantropo e ossessivo. Vivono in un condominio di Parigi e si innamorano in due tempi.

La scena è su due piani, un velatino scorrevole su cui sono dipinti i tetti bigi di Parigi nasconde ora la casa di Bertrand, ora quella di Sophie, con effetto cinematografico. Lo spettacolo riecheggia qua e là la spumeggiante verve di Neil Simon, ma, al contrario che nelle commedie del grande americano, qui non c'è un personaggio più o meno normale o, se preferite, borghese, vessato dalla gioia di vivere del suo antagonista: entrambi sarebbero abbastanza patetici, se lo sguardo che viene loro rivolto non fosse quello della dissacrazione. Gigi decide di spingere sull'acceleratore della comicità, preferendo non enfatizzare gli inevitabili momenti di scoramento che i due personaggi attraversano, che si esauriscono nello spazio di una sbronza durante la quale vengono alla luce verità che non si è osato esprimere in precedenza, ma il tempo lasciato alla disperazione è pochissimo e sempre in punta di quella risata che è facile quando la verità è lasciata al livello del tasso alcoolico, così che la commedia scorre via piacevolmente, con abbondanti risate, forse con minore varietà di emozioni rispetto al precedente Stregata dalla luna, ma con sincero divertimento sia per gli interpreti che per il pubblico.  

Sandra Collodel è Sophie, quarantenne strappata per i capelli al suicidio, che trova una nuova ragione di vivere nella conquista di Bertrand, e sfoggia una serie di registri interpretativi sempre mediati dall'ironia che non nascondono ma sublimano la disperazione di fondo; Pino Quartullo con parruccone è Bertrand, pieno di problemi che non ha nessuna intenzione di risolvere, in un'interpretazione che mette in primo piano anche fisicamente l'orso che è in lui. Il suo personaggio, tuttavia, è meno ricco di sfumature rispetto a Sophie, più un carattere che non un personaggio compiuto. La chimica tra i due è invece perfetta, i tempi comici funzionano come un orologio svizzero, la cena tra i due è veramente esilarante, e lo spettacolo assicura ciò che promette: due ore di divertimento scacciapensieri.

Una menzione d'onore meritano gli efficaci costumi, che rispecchiano fedelmente i personaggi (i ciabattoni e il pigiama peloso di Bertrand, il vestitino da educanda di Sophie e poi il sensuale abito nero) e si permettono anche un'esilarante esplosione di tessuti nella scena della seduzione, quando Sophie si presenta vestita da confetto. 

Ah, per chi andrà a vedere lo spettacolo: l'uccello nel testo originale è anonimo.

Leggete le critiche 

Per questa geniale locandina inventata da lei, si ringrazia infinitamente e con molti complimenti per la fantasia Silvia '88

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