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Fabio Ferzetti, Il Messaggero di Roma Alt. Fermi tutti. Stavolta siamo nei guai. Chi sono i fratelli Vanzina lo sappiamo bene, specialmente i lettori del Messaggero . Che negli ultimi vent’anni, fra alti e bassi, abbiano messo in commedia e talvolta in commediaccia costumi e malcostumi d’Italia, è altrettanto
pacifico (...)
Vanzina, campionario di 40 storielle - Nel cast Proietti con una gag che diventerà un classico Le barzellette possono essere di vari tipi. Quelle che fanno ridere o no, a raccontino e a battuta, all’inglese, quelle sporche e quelle che non si capiscono. Escluse le storielle politiche, nel campionario di oltre 40 barzellette messe insieme dai fratelli Vanzina ce n’è per tutti i gusti, affidate a intrattenitori che vanno dal peppinesco Carlo Buccirosso al trucido Enzo Salvi, dai surreali Fichi d’India all’eclettico Biagio Izzo e alla brava Chiara Noschese, per nominarne solo alcuni. È chiaro che un film intitolato Le barzellette non va in paradiso, ma bisogna riconoscere ai Vanzina di averlo imbastito con professionalità facendo emergere vaghi spunti narrativi e concedendosi molte cadute di gusto senza incappare nelle cadute di ritmo. E Gigi Proietti, formidabile erede della generazione dei «colonnelli della risata», vale il prezzo del biglietto: il racconto del sogno degli amorazzi con le dive, che fa all’attonito Gianfranco Barra, potrebbe diventare un classico come il «Sarchiapone» di Walter Chiari.
Esce oggi nelle sale «Le barzellette», l'ultima titanica «follia» firmata dai fratelli Vanzina. Una sfida al genere fra i più insostenibili a livello di scrittura cinematografica. Circa cinquanta battute pescate da tutti i repertori. Mancano però Totti, Berlusconi, la politica italiana, e i soliti carabinieri Fare un film composto interamente di barzellette, come nel caso di
Le barzellette - Il film, ultima fatica dei Vanzina Brothers, è un'opera
titanica (...) È proprio grazie a questa irrefrenabile febbre barzellettistica tra calcio e politica che i Vanzina sono andati a riesumare il barzelletta movie con una voglia, come nel caso dei loro film migliori degli ultimi anni cioè
La mandrakata e E adesso sesso, di mettersi in gioco proprio nella riscrittura del
genere (...) Anche perché i Vanzina non circoscrivono il campo a un solo tipo di
barzellette (...) ma puntano direttamente a tutto l'universo barzellettistico
(...) Si ritrovano così alle prese con un nucleo di barzellette classiche molto ampio, anche troppe, visto che sono più di cinquanta, che diluiscono fra i loro comici, che sono poi quelli dei film di natale di Aurelio De
Laurentiis, cioè Enzo Salvi, Biagio Izzo, i Fichi D'India, capitanati da Gigi Proietti e Carlo Buccirosso (mediati quindi da La mandrakata), ai quali vanno aggiunti un Max Giusti che fa il marchigiano esperto di barzellette in viaggio di nozze con Chiara Noschese, il bolognese Vito, il fiorentino Marco Messeri, ecc.
Manuel Monteverdi, La Libertà, quotidiano internet Le barzellette non tramontano mai. Ad esse sono stati dedicati siti Internet, programmi televisivi, raccolte cartacee, pseudo-monografie alla Totti.
Marco Massaccesi, www.filmup.com (...) Gigi Proietti, si ritaglia, sopra a
tutti, il ruolo di capocomico di questo scalcinato gruppo di attori che
allietano la vita dai dolori quotidiani. Alla faccia di critici snob e
prevenuti, di intellettuali senza la minima ironia, Vanzina procede il suo
percorso cinematografico con una semplicità ed un onestà disarmante, il
regista ha queste due grandi doti dalla sua parte, e penso che siano due doti
fondamentali per girare qualsiasi tipo di film. Non ha mai tradito il suo
pubblico e il suo pubblico non lo ha mai tradito, perché dovrei farlo io? Valerio Caprara, Il Mattino di Napoli |