Con
Vittorio Gassman, Paolo Villaggio, Stefania Sandrelli, Adolfo Celi
Secondo
episodio delle (dis)avventure di Brancaleone da Norcia (Gassman),
intrepido guerriero dell'Italia medievale e stracciona.Vi si narra di come
l'eroe, scampato all'eccidio della sua precedente armata ad opera dei
mori, non per viltade ma per mera sfiga, stringa un patto con la Morte
(Gigi) perchè gli conceda di scegliere il modo della sua dipartita. E di
come nel viaggio verso la Terra Santa, ove di nuovo incontrerà la Nera
Mietitrice, costituisca una nuova armata composta da: un mercenario
tedesco (Paolo Villaggio), che alla fine lo tradirà in nome di sua
lealtà alemanna; un infante, figlio del sire Cunegondo (Celi); un
penitente macchiatosi di un peccato tanto grave che le porte dell'inferno
istesse si apriranno al sentirglielo sussurrare in confessione (Gigi); una
strega che il valoroso cavaliere salva dal rogo (Sandrelli); un contadino
molto versato nelle lingue (Toffolo). Vi si narra ancora di un Papa, di un
Antipapa e di un santo stilita (Gigi), di un Re e della sua sconfitta ad
opera dei Mori, e del duello finale con la Morte nel deserto di Tunisia,
al quale sopravvive ancora per merito della strega che si offre alla falce
in sua vece.
Un assoluto capolavoro, in cui Gigi
riveste, come si è visto, ben tre ruoli. Nella sequenza del santo
stilita, che vive su una colonna, si vede molto bene che ogni colpo di
vento è fonte di indicibile terrore per lui, e si vedono le catene che lo
mantengono al sicuro. Gigi si è probabilmente ispirato a Sordi per
costruire i due personaggi senza falce.