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Martedì 16 gennaio 1996, ore 21.00,
Raidue: sui televisori d'Italia sfreccia una macchina dei Carabinieri a sirene
spiegate, ripresa da ogni possibile angolazione. Quando l'inquadratura si sposta
all'interno dell'automobile il maresciallo dall'aria preoccupata ha il volto di
Gigi Proietti.
Gigi e Stefania Sandrelli hanno
passato la settimana precedente saltabeccando per trasmissioni televisive per
promuovere la serie, lui è completamente distrutto dal promotion tour che si
conclude solo la domenica prima con un doppio colpo: Domenica in e Fantastica
Italiana.
Per la prima volta in Italia una
trasmissione televisiva viene pubblicizzata con grandi cartelli pubblicitari sui
muri delle città, delle metropolitane e sulle fiancate degli autobus: da essi
ammicca un inedito Proietti in divisa. C'è attesa nel pubblico, abilmente
titillato.
Gli sceneggiatori sono Laura Toscano
(nella foto a sinistra) e Franco Marotta, che
qualche anno dopo centreranno con Commesse un altro clamoroso successo.
I
registi sono Giorgio Capitani, che con Gigi forma una coppia collaudata, e
Lodovico Gasperini (entrambi con lui nella foto a destra); le puntate della prima serie sono otto, poi seguiranno
altre quattro serie e una miniserie in due puntate, realizzate
a furor di popolo.
Si raccontano le avventure di Giovanni Rocca, un eroe del
quotidiano, come pertinentemente lo definiscono i numerosissimi trailer che bombardano da oltre
un mese i palinsesti, Maresciallo Maggiore Comandante della Stazione di
Viterbo (ma che si tratti di Viterbo lo si dirà esplicitamente solo all'ultima
puntata della seconda serie), in otto piccoli film di un'ora e mezza.
Come lo
definiscono i suoi creatori, Laura Toscano e Franco Marotta, Rocca è un vedovo
di 50 anni (più o meno), nato a Roma, cresciuto in Via dei Volsci, che ama la musica lirica, con una predilezione per Verdi,
ma è irrimediabilmente stonato, come risulta dal romanzo Il maresciallo
Rocca e l'amico d'infanzia, scritto da Laura Toscano e pubblicato da
Mondadori nel febbraio 1997. Ha un carattere solido, tranquillo, ironico,
generoso, disincantato e collerico, è un maniaco della disciplina. E' sempre in
lotta con il bilancio familiare e tenta disperatamente di passare di grado senza
riuscirci. Sembra che il primo attore contattato per dargli corpo ed anima sia
stato Franco Nero, che rifiutò.
La serie esplode immediatamente, con
un'escalation impressionante dagli otto milioni della prima puntata alla punta
di diciassette milioni di spettatori che seguono i dieci minuti che concludono
l'ultima.
Quell'anno le domande di ammissione
nei Carabinieri aumentano del 45%; Gigi, iscritto da tempi non sospetti (1990)
all'Associazione Nazionale Carabinieri, come dimostra la foto del
tesserino senza barba, viene nominato Maresciallo Onorario dell'Arma, anche se
si attira qualche critica per la lunghezza dei capelli e il modo di indossare lo
spallaccio, tanto che nella terza serie sfoggerà un taglio decisamente inedito. Il regista
otterrà la nomina di Membro Benemerito dell'Associazione.
Su
gentile richiesta di Pippo Baudo il telefilm, che ha cominciato nel frattempo a
ramazzare milioni di telespettatori sconfiggendo persino le partite di Coppa dei
Campioni, viene sospeso per una settimana alla sesta puntata che è in diretta
concorrenza con il Festival di Sanremo: si realizza una sollevazione popolare.
Cittadini inferociti tempestano di telefonate i centralini RAI esigendo la messa
in onda dello sceneggiato, ai giornali arrivano lettere ed e-mail che contengono
tutte la stessa minaccia: a costo di restare per una sera a televisione spenta
il Festival non ce lo vediamo! Gigi scrive sul Messaggero di Roma una
filastrocca che ironizza sulla situazione, Pippo Baudo lo invita a Sanremo per
riparare al torto, ma lui non può andarci perchè è ancora impegnato nelle
riprese. Il martedì della prevista messa in onda di Rocca, Pippo Baudo conta
tra i suoi spettatori ben cinque milioni in meno rispetto al solito.
Rappresentano quello che negli anni ho imparato a riconoscere come il fedele
zoccolo duro di Gigi, che lo segue qualunque cosa faccia in televisione.
Alla
fine della stagione televisiva la serie farà incetta di riconoscimenti: porta a
casa 7 premi della critica televisiva targata RAI, e il Telegatto per la
migliore trasmissione dell'anno. Proprio quell'anno il regolamento del premio
Mediaset cambia in maniera che non sia possibile premiare più di una volta la
trasmissione che abbia ottenuto il primo posto in molte categorie. Il Telegatto
arriva da Richard Dreyfuss.
Il
telefilm diventa un fenomeno di costume, e un simile trionfo determina, come è
immaginabile, un rigurgito di invidia soprattutto nei confronti di Gigi: Striscia
la Notizia individua un possibile caso di pubblicità occulta e comincia a
perseguitare la serie, fino a provocare un'identificazione tra la produzione e
Gigi. Sui giornali cominciano ad apparire titoli come "Il Maresciallo Rocca
indagato per pubblicità occulta", ma gli articoli cominciano sempre con
"Gigi Proietti...". Elio Lannutti, presidente di un'associazione per
la difesa del consumatore chiamata Adusbef presenta una denuncia circostanziata
nella quale non si fa il nome dell'attore, ma intervistato in televisione è con
Gigi che se la prende. Gigi per un pò abbozza, da quel gran signore che è, poi
comincia a reagire. Qualche mese dopo, a serie abbondantemente terminata, nelle
pagine interne dei giornali appaiono di sfuggita i titoli che annunciano la
completa assoluzione della produzione del telefilm dall'accusa di pubblicità
occulta. Ma nel frattempo Gigi si è fatto il sangue parecchio amaro.
Nello
stesso periodo, inoltre, si creano dissapori tra Ferruccio Amendola, doppiatore
storico di Robert de Niro, e la UIP, distributrice di Casinò, di Martin
Scorsese. Tra i nomi che si fanno per sostituirlo spunta quello di Gigi, e
apriti cielo! Il Tg2 fa persino un servizio nel quale il grande doppiatore si
lamenta di essere stato scippato, dimenticando convenientemente che quasi tutti
gli attori cui ha prestato egregiamente la voce sono passati prima per le corde
vocali di Gigi, compreso Robert de Niro (Gli ultimi fuochi, 1976 e Mean
Streets, 1973). Gigi sta per rinunciare, poi decide di affrontare il
doppiaggio del film e vince per questo il Nastro d'Argento.
Infine,
lungo gli anni e le serie, Gigi ha riportato qualche cicatrice: nella prima
serie si è chiuso l'indice della mano sinistra in una portiera della macchina
mentre si giravano le riprese. Disciplinatamente ha resistito al dolore
sbloccando il dito e completando la ripresa, ma appena è uscito dal campo si è
lanciato smadonnando verso una pozza d'acqua dove spegnere il dolore, senza
accorgersi che era acqua termale
a 80°. Nella seconda, per non essere da meno, si è lussato una caviglia
girando la scena di un'irruzione. E sì che c'era una controfigura, Umberto
Marino, 48 anni all'epoca delle riprese, ex giocatore della Lazio.
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più sui motivi di cotanto successo...
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per un rapido riassunto degli episodi della prima serie...
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