Gigi Proietti: Un figlio a metà un anno dopo

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1994 Regia di Giorgio Capitani
Con Matteo Bellina, Andrea Giordana, Kathy Connelly, Bettina Giovannini
Onesto seguito, non coronato dallo stesso successo dell’originale, in cui il personaggio di Sandro Giacomelli, che già conoscevamo come padre tenerissimo ed attento, svela la sua debolezza di maschio alle prese con una madre vera, che lo trascura per dare ai figli la precedenza, e come gran parte dei maschi si mette nei pasticci per sfogare l’eccesso di testosterone, perde il lavoro e rischia di vedersi sottrarre Luca definitivamente in quanto non più in grado di assicurargli una situazione decente. L’aggettivo che secondo me definisce meglio questo personaggio, soprattutto nella seconda serie, è "normale", e se l’interprete di una fiction riesce ad essere normale, vuol dire che è proprio bravo. Bisogna anche tenere in considerazione il fatto che i personaggi che Gigi ha scelto fino a questo punto sono in genere pieni di ombre e debolezze, ben più a tutto tondo degli eroi che generalmente popolano la fiction, anche se per denominatore comune hanno una fondamentale capacità di risorgere sempre, senza la quale la fiction, soprattutto quella di successo, non sarebbe rassicurante né consolatoria, e non assicurerebbe gli introiti pubblicitari che l’hanno fatta diventare una colonna dell’intrattenimento televisivo. Porta e Rocca, che verranno dopo, sono entrambi a modo loro eccezionali, e l’aspetto consolatorio della fiction trova in essi la sua massima espressione: il primo è un antieroe, ma simpatico e alla fine vincente; il secondo è un uomo tutto di un pezzo, di quelli che avrebbe potuto interpretare (certo con meno sfaccettature) anche John Wayne. clicca sulle foto per ingrandirle

Con Valeria, la secondogenita

un figlio a metà un anno dopo 2.jpg (34199 byte)

con la pietra dello scandalo

con Luca (Matteo Bellina)

figlio dopo 3.jpg (33290 byte)

da sinistra a destra, Bettina Giovannini, Matteo Bellina e Kathy Connelly

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