Gigi Proietti: Can can degli italiani

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1963 Di Giancarlo Cobelli Regia di Giancarlo Cobelli
Con Giancarlo Cobelli, Sandro Massimini, Maria Monti

Cliccate su Gigi per vederlo meglio  

Il 17 dicembre del 1963, sul palcoscenico del Teatro Arlecchino di Roma, debuttava uno spettacolo di cabaret messo in scena da Giancarlo Cobelli, un grande mimo. In scena sette personaggi inguainati nella regolamentare tenuta completamente nera. Uno di essi imbraccia una chitarra, è giovanissimo, magro e nasuto, canta e compone le musiche di alcune delle canzoni.

Il disco che raccoglie queste canzoni, che forse potete ancora trovare nel motore di ricerca di www.materialisonori.it, usando la stringa "cobelli", recitava nelle note di copertina: Sentirsi profondamente intelligenti: naturalmente possedendo un Turcato, esibendo una raccolta di pupi siciliani e un mobile d’epoca in salotto, insomma essendo "a là page". Ecco il tema della canzone musicata da Ennio Flaiano; un "flash" musicato sottilmente da Gigi Proietti, cantautore nonché studente in legge e attore di prosa. …

Racconta Ennio Flaiano nel libro Lo spettatore addormentato, raccolta di sue critiche teatrali, che l'epigramma arrivò alla compagnia appena prima della messa in scena e che non si sapeva come inserirla. Gigi afferrò la sua chitarra, si chiuse in camerino affermando "Ci penso io", e dopo 10 minuti, e non 11 (testuale!!!), ne fuoriuscì con la canzone composta. (SI RINGRAZIA INFINITAMENTE MASSIMILIANO GIOVANETTI PER L'ANEDDOTO).

Per festeggiare degnamente questa data, che segna il traguardo dei primi quarant'anni di teatro di Gigi, vi presento proprio la canzone di cui si parla. Una vera chicca da collezionisti.

 

la locandina

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