Gigi Proietti: Il Misantropo

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1967 Di Molière Regia di 
Con Giancarlo Sbragia, Lea Massari

Trama tratta dall'Enciclopedia dello spettacolo Garzanti

Il misantropo è Alceste (Giancarlo Sbragia), che non sopporta compromessi o finzioni; ha una lite giudiziaria in corso ma, come spiega all’amico Filinte, non farà pressioni per ottenere un giudizio favorevole. Non esita a giudicare pessimo un sonetto di Oronte, inimicandoselo. E tuttavia è innamorato della civetta e maldicente Célimène (Lea Massari) e non della sua bella e virtuosa cugina Eliane. Due avvenimenti chiuderanno Alceste nella sua misantropia: la calunniosa accusa, da parte del suo avversario nel processo, che sia l’autore di un infame libello; e la definitiva certezza della doppiezza di Célimène e della sua frivolezza, quando ella, abbandonata da tutti i suoi adoratori, rifiuta di sposarlo per non seguirlo in provincia.

Gigi ha la parte di Acasto, uno degli adoratori di Célimène, e si presenta in scena pieno di crinoline, con baffetti sottili a punta, una lunga parrucca nera che sembra addirittura metterne in evidenza il naso. Una simpatica parte da attor giovane frivolo e vanesio.

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